6 proposte escursionistiche dalla capanna

Agli escursionisti e alpinisti che hanno a disposizione più giorni proponiamo dei percorsi escursionistici ed alpinistici che permettono di scoprire angoli poco conosciuti della Valle Carassino.

Questi percorsi non hanno un andamento circolare, ma prevedono un collegamento con altre capanne. La via alta della val Carassino, può essere percorsa nelle due direzioni ed è un ottima variante per evitare di transitare due volte dal fondovalle, se si parte o si rientra verso il Luzzone. La bocchetta di Fornée apre le porte verso la valle di Vals, su un percorso selvaggio e spettacolare. La attraversata verso Quarnei è un percorso classico sempre apprezzato, ideale anche per delle famiglie con ragazzi.

A: via alta della Val Carassino

Toccare il cielo con un dito

Avete un passo sicuro e non soffrite di vertigini e volete passare una giornata indimenticabile fra terra e cielo, sullo spartiacque fra valle di Blenio e Valle Carassina, La via Alta della Carassina è un'escursione impegnativa che fa per voi! Attraversata la diga di Compietto si risale il bosco in direzione ovest, il sentiero diventa presto ripido a picco sulla valle di Blenio, usciti dal bosco, la vista sulle cime circostanti si fa magnifica. Sempre in prossimità della cresta si incontrano tratti attrezzati con corde in acciaio e pioli che agevolano nei passaggi più esposti. La cresta va percorsa solo con tempo stabile ed asciutto, le possibilità di uscita in direzione della Valle Carassina sono limitate. In estate portate sufficienti liquidi, il percorso è più lungo di quanto sembra!

Lunghezza: 7,5 km

Dislivello: 1'050 metri

Tempistica: 5 ore

Difficoltà: T5

Da vedere: Compietto - Sgiu - La Colma - Pinadee - Bresciana

B: cengie e vette della Val Carassino

Traversata sulle esposte cenge della sponda destra della Val Carassino

Il versante destro della valle Carassina si erge impervio verso il Cassimoi, ed è sormontato dalla cresta che collega il Torrone di Nav al Pizzo Cassimoi. Dal basso si intravvede appena che il versante che alterna ampie conche sospese, a ripidi pendii e creste. L'escursionista più attento si accorgerà che questi pendii ripidi, sono però attraversati da passaggi e sentierini che permettono un'incredibile traversata poco sotto il filo delle creste. Un percorso non impegnativo ma spesso esposto, che permette di raggiungere a piacimento diverse vette partendo dalla capanna Adula.

Ridiscesa la val Carassino fino a Stabiello a quota 1850 m si risale la valle che porta alla Btta Fornee, il sentiero è parzialmente demarcato in bianco blu. A 2400 msm ca. si devia a nord prendendo un sentierino che passa da un enorme masso visibile già dal basso (P 2443 m) per poi continuare verso la cengia che permette di oltrepassare la fascia rocciosa che scende dal Pizzo Cassimoi. Traversata in leggera discesa l'ampia conca si risale nel catino proprio ai piedi della parete sud del Pizzo Sorda. Deviando verso sud per una larga cengia erbosa, si può raggiungere il Pizzo Cassimoi e la Cima d'Aquila, passando dal più alto laghetto alpino ticinese posto a quota 2981 msm. Continuando invece in direzione nord per tracce di sentierini esposti ormai abbandonati, si oltrepassa a quota 1600 m la cresta est del P. Sorda, e poi in leggera discesa si raggiungono delle tracce di sentiero che permettono di arrivare allo Stanga. Prima sulla cresta erbosa, poi nel versante est, si arriva a Compietto.

Dallo stesso percorso è possibile raggiungere in Pizzo Sorda (T6-PD), la Punta di Val Scaradra (PD-con corda!), il Torrone di Nav (T6-PD)

Il percorso non è demarcato e necessita un buon senso dell'orientamento per reperire i passaggi e tempo asciutto e stabile.

Lunghezza: 11,5 km

Dislivello: 1000 metri

Tempistica: ca. 5 ore

Difficoltà: T5

Da vedere: Pizzo Amianto e l'antica frana, le cengie delle pecore, camosci e stambecchi, l'aquila

C: alla capanna Länta dalla Btta di Fornee

Antico passaggio del bestiame

Questo antico passaggio permetteva un tempo di collegare la valle della Länta alla val Crassina; da qui la storia narra che traversasse addirittura il bestiame per raggiungere in pascoli della valle della Länta dove i bleniesi avevano dei diritti di pascolo. La scomparsa del ghiacciaio soprattutto sul versante Grigionese ha reso più impegnativo il passaggio che è stato recentemente attrezzato e demarcato per permettere il passaggio agli escursionisti.

Ridiscesa la val Carassino fino a Stabiello a quota 1850 m si risale la valle che porta alla Btta Fornee, il sentiero è parzialmente demarcato in Bianco Blu. A 2400 msm ca. si devia a nord prendendo un sentierino che passa da un enorme masso visibile già dal basso (2443m). Dal masso ritorna in direzione della Btta nord di Fornee, che si raggiunge percorrendo un’ampia pietraia a quota 2886 msm. La discesa sul alto opposto necessita attenzione ed è attrezzata con catene. Il percorso continua poi in direzione del laghetto posto a 2665 m e scende sul bordo del Forneitobel fino al fondovalle.

Una volta oltrepassato il Btta di Fornee, è possibile raggiungere in ca 1 ora il Pizzo Jut 3128 msm.

 

Lunghezza: 8,7 km

Dislivello: 1000 m

Tempistica: ca. 5 ore e 30 min

Difficoltà: T5

Da vedere: i segni del ritiro dei ghiacci, le rocce, atambecchi

D: facile traversata a Quarnei

Piacevole attraversata in Valle Malvaglia

Questa traversata verso sud da capanna a capanna, permette di tuffarsi nel mondo dell’alta montagna, pur percorrendo un facile sentiero escursionistico.

Risalito il pendio che conduce alla capanna Adula UTOE, dove si può sostare per un caffè, si risale in direzione della morena, segno del passaggio del ghiaccio di Bresciana durante l’ultima glaciazione; morena che risale quindi a poco più di un secolo fa. La si abbandona però subito per scendere dove un tempo trovava posto il ghiacciaio per poi risalire verso il Passo del Laghetto posto a 2647 ; da qui in pochi minuti si raggiunge anche l’omonima vetta.

I primi metri della discesa verso il pianoro dell’alpe Quarnei impongono ancora un po di attenzione per non smuovere sassi nel canale. In un ora ca si raggiunge poi la capanna Quarnei.

Lunghezza: 4 km

Dislivello: 700 metri

Tempistica: ca. 3,5 ore

Difficoltà: T3

Da vedere: Il ghiacciaio di Bresciana e la sua agonia, le morene laterali, le rocce montonate, il laghetto di Cadabi, il pianoro di Quarnei

E: Al rifugio Scaradra o al lago di Luzzone passando dalla bocchetta di Fornee, dal pizzo Cassimoi, dal pizzo Cassinello e dal passo Soreda

Traversata impegnativa

Dalla capanna Adula CAS scendiamo in val Carassino fino a Stabiello. Dalla strada si intravedono i ruderi di un vecchio stabile e i primi segni della traccia bianco blu. Da quota 1850 m risaliamo la valle che porta alla Bocchetta Fornee.  Da lì, sempre su traccia bianco blu, si prosegue per poi raggiungere il Cassimoi. Il percorso, un buon T6, è ripido ed esposto. Il passo deve essere sicuro, le condizioni pure. 

Nei tratti più impegnativi risulta attrezzato con il materiale installato dai volontari della sezione. 

Terminata la salita, l’altitudine supera i 3100m di quota. La vista a 360 gradi è mozzafiato. L’Adula, guardando a Sud, attira subito lo sguardo.  

Un pendio dolce porta facilmente alla base della parete del Cassinello. Saliremo anche questa, aiutandoci con il materiale installato. Se necessario, con una corda assicuriamo il compagno di avventura. La seconda cima di 3100 metri è ora raggiunta. 

A nord in basso scorgiamo il lago di Luzzone, situato 1500m più sotto. La val Scaradra è lunga e selvaggia.   La discesa inizia su una traccia bianco blu e dal passo Soreda diventa sentiero bianco rosso. Dopo 1000m di discesa incontreremo il rifugio Scaradra. In questo posto idilliaco, meteo permettendo, il fiume consente un bagno rinfrescante ai più coraggiosi. 

 

Arrivati alla strada che conduce all’alpe Garzott si prosegue in direzione del muro della diga, dove prima del tunnel si trova la fermata del servizio postale. 

 

Il percorso è marcato per intero ed è consigliato realizzarlo nel senso indicato in questa descrizione. La difficoltà T6 (che indica un percorso impegnativo in ambiente alpino)  caratterizza la salita alle due cime.  

 

Lunghezza: 15,9 km

Dislivello: +1540 / -1950 metri

Tempistica: ca. 8 ore

Difficoltà: T6

Da vedere: Pizzo Amianto e l'antica frana, le cenge di pecore, i camosci e gli stambecchi, l'aquila, la discesa dal Cassinello al passo Soreda, la vista dalle due cime e l’interessante geomorfologia che caratterizza la zona.

F: Vie alte della Val Carassino – una due giorni intensa e impegnativa

MAPPA ONLINE PERCORSO DELLA DUE GIORNI 

GIORNO 1 

MAPPA ONLINE PERCORSO DEL PRIMO GIORNO 

Dalla fermata del bus postale si parte a est infilandosi nella galleria. Dopo la galleria seguendo la strada si arriva al lago di Carassino dove inizia la prima via alta della due giorni descritta sopra nella medesima pagina sotto A: via alta della Val Carassino. 

Troviamo la capanna Adula CAS dopo aver percorso 11 Km, 1325 m in salita e 925 in discesa. 

Dopo un buon rinfresco ci lasciamo servire la cena dal guardiano. 

GIORNO 2 

MAPPA ONLINE PERCORSO DEL SECONDO GIORNO 

La sveglia suona presto. L’odor di caffè sale nelle camere e dopo una buona colazione ci si lancia sulla seconda tappa descritta nella medesima pagina sotto “E: Al rifugio Scaradra o al lago di Luzzone passando dalla bocchetta di Fornee, dal pizzo Cassimoi, dal pizzo Cassinello e dal passo Soreda”. 

 

Tempistica: 2 giorni

Da vedere: Traversata impegnativa